Inizia l'era della radio digitale
Il nuovo millennio per me è iniziato con l'esperienza a Radio 3i, a Mendrisio in Svizzera. Erano gli anni in cui la digitalizzazione entrava anche nella radio, cambiandone i paradigmi di produzione. I computer erano chiamati a fare quello che per decenni era stato affidato ai nastri magnetici: gestire l'emissione di tutto il materiale post-prodotto, come i programmi registrati o la playlist notturna. Sul banco regia appare, per la prima volta, un computer che sovraintende alla messa in onda dell'audio: dischi, cd e nastri finiscono in archivio.
Da esperto di informatica fui utile al passaggio che si stava facendo e allo stesso tempo conducevo un il programma al pomeriggio. Ricordo di un ambiente preciso e organizzato come solo gli svizzeri sanno fare e un sacco di persone che mi hanno insegnato tanto. Primo fra tutti Riccardo Pellegrini, ancora oggi uno dei miei riferimenti professionali oltre che un grande amico. Fu anche la prima volta in cui mi ritrovai a lavorare con una vera redazione giornalistica, con veri giornalisti: tra i nomi che porto con me Laila e Sacha. La realtà radiofonica Svizzera, come l'intero paese alpino, è davvero qualcosa di "a sé stante" rispetto a tutto il resto: solo la magia del mezzo rimane la stessa.